- Arrivo sabato pomeriggio 13/04/2013 sole e leggera brezza
Preambolo
Increduli
della spedizione sulla bellissima Isola Toscana (Elba) tutti gli atleti
(Federico, Giacomo, Marco e Riccardo) con i loro accompagnatori (Mogli,
compagne e figli) si sono fin da subito ambientati nell’incantevole
località di Marciana Marina trovando destinazioni nelle più disparate
location; chi in camera d’albergo gran lusso, chi in appartamento
privato e chi sul natante “?????bagiamino”; insomma tutti accomodati,
via alle danze con boccalate di birra, coni e coppette gelato, crepes
alla nutella… il tutto forse per non pensare e per sdrammatizzare cosa
li avrebbe attesi l’indomani. Effettivamente era ben visibile la
tensione che si esprimeva in tutte le sue forme; chi contemplava il mare
spillandosi un buon sigaro, chi andava esagitato nella ricerca
disperata di un parrucchiere libero pensando che quel capello di troppo
il giorno dopo lo avrebbe fatto ritardare e chi parlava distrattamente
di barche…. Anche perché per tutti il pensiero correva lì… a quei
SESSANTA KM e 3500 MT +.
Nota
sarcastica del Mephisto style: Federico durante la ricerca disperata di
un parrucchiere effettua svariate telefonate ma, nonostante l'isola sia
deserta, nessuno ha posto fino alla settimana successiva. Alla fine si
imbatte in una vecchia insegna nella piazza principale del paese dove vi
è indicato Barbiere. Entra e chiede al coiffeur, un tipo strano
alla Woodstock, anarchico, juventino, capellone bianco e barba allo
sterno e sicuramente poco affidabile: “non mi dire che non hai posto
anche te?” No, no, vieni vieni. All’interno del locale tante facce
isolane, chi parla del calcio chi gioca a carte, insomma un ambiente
“particolare”. Dopo nemmeno un minuto l’Anarchico lo fa accomodare su
una vecchia poltrona. Con taglio lesto e sbarazzino (ci sono voluti 2gg
per rimettere i capelli a pari lunghezza) sistema i capelli e alla
richiesta di lavare la testa il tipo barbuto dice: No, non importa, e
nemmeno ti taglio il pizzetto, mi ricorda tanto quello di Mephisto,
quello che mi ... (BEEEEEEP)
La
serata si è conclusa con un ottimo pasta party in albergo e tanti
sguardi agli avversari nella ricerca del più forte per capire se è umano
o cyborg.
- Partenza Domenica mattina 14/04/2013 ancora notte cielo sereno
La Corsa
Si
parte all'alba con ancora poca luce, sono le sei di mattina.
Stranamente Federico non parte a 3.30 sul lungomare di Marciana Marina
ma aspetta nel gruppetto Zero+ formato da Giacomo, Riccardo e Marco
(futura new entry). Iniziano la prima salita e all'imbocco del primo
sentiero si forma una fila indiana con poche possibilità di sorpasso.
Dopo circa mezzora di corsa lungo il single track, a comando risposta
Federico con Giacomo superano 20 persone con scatto fulmineo stile
Chingachgook e Uncas nell’ultimo dei Mohicani con racchette alla mano
quasi fossero lance. Gli altri a seguire riescono a tenere il loro passo
ed insieme raggiungono il paese di Marciana Alta. Da lì inizia una
strada suggestiva, ripidissima, che condurrà i penitenti fino al
santuario di Madonna Del Monte. La strada rispiana e invoglia la corsa
fino alla località Il Semaforo. Riccardo arriva con un po' di ritardo e dice
che è pieno di dolori, un po' preoccupato si rincuora constatando che
siamo già al 15°km. Si riparte in picchiata verso il mare, discesa
tecnica (al briefing pre-gara ci avevano avvisati: lì se vi fate
distrarre del paesaggio serviranno alcuni punti di sutura!). Nella
discesa Giacomo parte davanti con Marco che gli tiene il passo e
scendono come missili fino all'ultimo scoglio, poi a sx si proseguiranno
sulla spiaggetta di Chiessi. E' ancora mattina presto e sembra di
attraversare un luogo da favola. Pochi indugi, si lavano la faccia alla
fontanella della piazza e via di nuovo in salita alternandosi. Riccardo e
Federico devono ancora arrivare ma la speranza è quella che possano
ricucire lo strappo. Si risale sulla cresta guadando ripetute volte i
fiumi che scorrono nella valle; arrivati in cima... semplice... si
riscende di nuovo sul livello del mare.
Al
20° km arrivano a Pomonte, il primo ristoro, con panini al prosciutto e
formaggio, cioccolata e CocaCola. Riempono il camel bag e ripartono
sgranocchiando una barretta. Altra salita gli spetta. Marco e Giacomo
proseguono ma non sanno niente di quello che succede dietro a gli altri
due... Dopo un po' Giacomo inizia ad allungare, prende ritmo e prosegue
in solitaria. Ormai è passata metà gara il cronometro segna oltre 5 ore e
l'affare si fa serio. Intanto anche Federico (da buon Zero Positivo)
“abbandonato a se stesso Riccardo” e ingranata la ridotta aveva ripreso
Marco. Giacomo arriva al di sotto delle 7 ore al secondo ristoro del 40°
con un ginocchio dolorante e zoppicante ma, mentre pensa all’eventuale
ritiro ed il conflitto interiore gli dice “non mi ritirerò MAI” si
attarda alla ripartenza. Nell’afferrare le racchette che lo avrebbero
sorretto durante gli ultimi 20 km e proprio nel mentre si stava
accingendo a ripartire, sente una voce che risuona nella valle
“GICOOOOO....” si volta e vede Federico e Marco che lo hanno raggiunto.
Poche parole, ma l’intesa e la sofferenza sembrano condividersi:
G: Che c'hai un antidolorifico?
F: Certo, con questo ti passa tutto! (E si scambiano una pillola rosso mattone)
G: Io mi avvio!
F: Ti raggiungiamo e finiamo insieme…
Gico
si anticipa di 5/10 minuti e dopo poco i tre si riabbracciano in salita
lungo un percorso boschivo che sembra ci siano passati solo cinghiali.
Arriva la mitica scalata al Capanne ma… nel frattempo…
continuano a chiedersi in che condizioni sarà Riccardo. Prima
dell'attacco alla ferrata, presi da uno “strano” senso di colpa
contattano al cellulare il compagno lontano e dal tono di voce capiscono
che anche lui non mollerà MAI... sta affrontando il calvario con
un'oretta di ritardo!
R: Sono ora al ristoro del 40°
F: Bene hai un'ora di ritardo... col caXXo che ti aspettiamo! Ci si vede all'arrivo, sbrigati!
I
tre ripartono sapendo che finita la ferrata ci sarà il compagno di
avventure Francesco B. (new entry) ad aspettarli con RedBull (per Fede) e
Moretti (per Giacomo e Marco) come promesso e pattuito la sera prima.
Già...
i ricordi della sera prima; sembra incredibile essere lì a 10km dalla
meta, e pensare che tra una birra e l’altra si erano giurati, con patto
fraterno, fedeltà all’arrivo:
G: Allora si fa la corsa tutti insieme e ci s'aspetta!!!
T: Si, si, si partiamo tutti insieme
R: Ok, ma l'ultimo è BUCO!
T: Ok! Ok! Ok! Ok!
I
tre raggiungono la base della ferrata, in alto si vedono i volontari
del Soccorso Alpino e Francesco B. con la Moretti. Federico afferra la
corda di acciaio ed urla “TIRA, TIRAAAA....”…. ma
niente, la corda era fissa, dovevano salire con le ultime forze
rimaste. Finalmente la fresca Moretti! Due bischerate con quelli del
soccorso alpino che dicono che i primi sono passati moooooolto prima di
noi… Al ché i tre intrepidi ribattono dicendo che stanno facendo il
secondo giro... (eppure sul momento la battuta li ha fatti sganasciare
dalle risate).
Quel 50° km tra ferrata, arrampicata, Moretti e bischerate è stato percorso al ritmo forsennato di 26 min/km (UN RECORD!!!)
Bene,
di nuovo, è giunta l'ora di ripartire. Francesco B. mosso da commozione
rimane ad aspettare Riccardo mentre Giacomo, Federico e Marco ripartono
per l'ultimo strappo prima della vetta inseguendo come un miraggio le
sinuose linee di corpo femminile sicuramente notato in precedenza
durante un sorpasso di gran carriera mentre erano in sosta birra.
Finalmente inizia la discesa...ma le gambe ormai sono rigide e turgide,
il sentiero rimanente è davvero tosto, più da Camosci che da podisti. Ad
un certo punto Marco, che in discesa va come un treno, si gira verso
gli altri due ed urla: <<Forza ragazzi...”colpo di culo”, ha
sbagliato strada e l'abbiamo raggiunta!!! >> (Riferendosi al
miraggio di prima).
Ma
il Capanne è un monte più difficile da scendere che da salire, rivelerà
ai tre bolliti scomparendo all'orizzonte il Miraggio. A questo punto
gli ultimi km sembreranno un'eternità (2 ore di sofferenza), Marciana
Marina si vede laggiù in fondo, sembrano toccarla ma ancora è molto
distante. Non si sa grazie a quale forza ma tra una bischerata e
l’altra, i tre entrano in paese e tagliano il traguardo con un tempo mai
visto sul display del Garmin, per poco non c'entrava: 10h49’ e i
secondi metteteceli voi a vostro piacere...
Riccardo
intanto, grazie al suo salvatore Francesco B., era riuscito con del
buon KitKat di prima scelta a recuperare la fatica...concluderanno
insieme gli ultimi 10 km. Avvistati dopo un'oretta nel lungomare di
Marciana, Riccardo ripeteva un mantra da chissà quante ore, ma con il
sorriso stampato in faccia di chi sa di avercela fatta, senza averne mai
dubitato, ed avvicinandosi facendo oscillare il dito come per dire no-no... “BARCOLLO, MA NON MOLLO!”
Gli
altri tre lo accompagnano festosi e contenti negli ultimi metri con
l’unica incitazione che si era meritato: BUCO! BUCO! BUCO!
Commenti:
F: Un’esperienza unica, più che una gara, un viaggio, anche dentro se stessi.
G: Un'esperienza mistica, un trip!
R: ancora non pervenuto
M: ancora non pervenuto
Dati in sintesi:
Distanza: 59,81
Tempo: 10:49:19
Passo medio: 10:51 min/km
Aumento di quota: 3110 m
Calorie: 5,557 C
Birre consumate durante il weekend: 27 Menabrea + 1 Moretti
Spaghetti alle vongole: 15 porzioni
Special thanks a Francesco B. per la Moretti, la RedBull e per il freschissimo KitKat e… molte grazie al miraggio!
Ragazzi, bellissima esperienza....basta, appena c'ho l'occasione voglio partecipare anche io. Dev'essere stupendo !
RispondiEliminaSon dubbioso sulla distanza ma voglio provare.
Un abbraccio a tutti,
Tommaso
Per me siete dei bolliti di prima categoria... e infatti alla prossima occasione vengo anch'io. Bravissimi tutti e bellissimo racconto! E ora teniamo alta la tensione nell'attesa di questo Passatore... :)
RispondiEliminaBel racconto, ragazzi! Non sembra neanche abbiate durato fatica! Alla prossima occasione vengo a portarvi i KitKat!
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