Questi due racconti non hanno certo il bisogno di essere introdotti, parlano molto bene da soli.
Ci limitiamo pertanto a ringraziare Filippo e Giacomo, prima di tutto per aver scritto il nome della nostra squadra nell'albo dei Finisher di questa blasonata corsa e, non appena finita la corsa, per aver pensato subito a noi, dedicandoci questi due splendidi racconti scritti indubbiamente a caldo tante sono le emozioni che ci trasmettono.
Buona lettura a tutti e complimenti ai nostri due EROI!!!!
IL PASSATORE DI FILIPPO
Per me è difficile scrivere…ma volete la verità vera? È che devo mettere a fuoco ancora il tutto.
Lo so, son passati alcuni giorni, ma credete, non è facile dar ordine a quello che passa dentro.
Personalmente, c’ho capito veramente poco, mi son chiesto pure se ne sia valsa la pena, visto che ho le ginocchia gonfie e doloranti che zoppico ancora.
Forse è solo perché sono ancora spossato sia fisicamente che mentalmente.
Vedo le facce di amici, colleghi, compagni di squadra o sento le loro voci entusiaste piene di complimenti.
Alcuni han pure seguito i passaggi in tempo reale su internet!? Incredibile letteralmente.
Mi pare che siano e siate più contenti voi di me.
Che vi sia una sorta di depressione post Passatore? Boh…sarebbe da indagare!
Com’è andata? Com’è stata?
DURA…DURA…DURA…E ANCORA DURA…boia come è stata dura!
Per me, nella mia testa, dentro di me, il ‘mio’ Passatore era solo in un modo.
Farlo di corsa dall’inizio alla fine, senza mai fermarsi.
Sarà stato un errore, ma lo volevo fare così, diciamo “estremo, a tutta”…
Partire e non c’è niente di niente finché non s’arrivava a Faenza.
Il tutto è stato conseguente…chi mi conosce bene ed è partito con me, senza saperlo lo sapeva.
Non volevo ne avevo programmato di fermarmi a cambiarsi alla Colla, né a banchettare ai ristori, né di camminare.
Così lo volevo fare. Così ho provato a farlo.
Ti ricordi Giacomo “sogna in grande e osa fallire”.
Per il resto c’è una ‘vita’ di ricordi immagini sensazioni emozioni che lega il prima il durante il dopo.
È veramente impossibile dar forma a quel che ho dentro e un resoconto della gara sarebbe veramente limitativo. Meglio a parole direttamente davanti ad una bella e buona birra.
Però tre persone van citate nel durante.
La Chiara che è intervenuta al momento giusto, quando il freddo e la tattica di gara scriteriata han distrutto il poco di mente che m’era rimasta. Che ‘botta’ che ho preso intorno al 62/63 km! Lei lo sa già, ma correre insieme a lei (s’è fatta una ventina di km e più forse) è stata la cosa più bella del ‘mio’ Passatore.
Lo so, son passati alcuni giorni, ma credete, non è facile dar ordine a quello che passa dentro.
Personalmente, c’ho capito veramente poco, mi son chiesto pure se ne sia valsa la pena, visto che ho le ginocchia gonfie e doloranti che zoppico ancora.
Forse è solo perché sono ancora spossato sia fisicamente che mentalmente.
Vedo le facce di amici, colleghi, compagni di squadra o sento le loro voci entusiaste piene di complimenti.
Alcuni han pure seguito i passaggi in tempo reale su internet!? Incredibile letteralmente.
Mi pare che siano e siate più contenti voi di me.
Che vi sia una sorta di depressione post Passatore? Boh…sarebbe da indagare!
Com’è andata? Com’è stata?
DURA…DURA…DURA…E ANCORA DURA…boia come è stata dura!
Per me, nella mia testa, dentro di me, il ‘mio’ Passatore era solo in un modo.
Farlo di corsa dall’inizio alla fine, senza mai fermarsi.
Sarà stato un errore, ma lo volevo fare così, diciamo “estremo, a tutta”…
Partire e non c’è niente di niente finché non s’arrivava a Faenza.
Il tutto è stato conseguente…chi mi conosce bene ed è partito con me, senza saperlo lo sapeva.
Non volevo ne avevo programmato di fermarmi a cambiarsi alla Colla, né a banchettare ai ristori, né di camminare.
Così lo volevo fare. Così ho provato a farlo.
Ti ricordi Giacomo “sogna in grande e osa fallire”.
Per il resto c’è una ‘vita’ di ricordi immagini sensazioni emozioni che lega il prima il durante il dopo.
È veramente impossibile dar forma a quel che ho dentro e un resoconto della gara sarebbe veramente limitativo. Meglio a parole direttamente davanti ad una bella e buona birra.
Però tre persone van citate nel durante.
La Chiara che è intervenuta al momento giusto, quando il freddo e la tattica di gara scriteriata han distrutto il poco di mente che m’era rimasta. Che ‘botta’ che ho preso intorno al 62/63 km! Lei lo sa già, ma correre insieme a lei (s’è fatta una ventina di km e più forse) è stata la cosa più bella del ‘mio’ Passatore.
Capitan Lalo, che da ottimo capitano s’è sobbarcato 15 km a passo da bradipo (dal 75 al 90), incoraggiandomi e soprattutto distraendomi dal dolore alle ginocchia terribile che avevo. Penso si sia divertito soprattutto dalle assurdità che s’è sentito dire da me…tipo che non vedevo l’ora che finissero i tratti in salita, quando correvamo esclusivamente in discesa!
Giuliano, che le ha passate letteralmente di tutte…il meteo (freddo, pioggia, grandine etc) è stato il meno penso. Lui è diventato il ‘nemico’ da sconfiggere per arrivare a Faenza… le ha subite stoicamente! Grande Giuliano.
E poi…
Mi vien in mente spesso l’immagine del cartello ‘98’…ho accelerato come se mi fossi svegliato.
Tirando fuori tutto quel che avevo dentro e non so proprio come.
L’arco rosso a 100mt all’arrivo, l’orologio che indicava 9h56’.
Penso di aver gridato di gioia, sicuramente dentro di me.
C’è molta retorica, lo so.
ma porca miseria e son 100km!!!
E nel pensare che finalmente sono ‘un Passatore’ e non un aspirante tale vien da piangere dall’emozione.
concludo…
gli aspiranti Passatori (o nuovi Passatori) li guida l’istinto l’entusiasmo l’ardore.
I vecchi Passatori (in termine di tacche ovviamente), in quanto recidivi, sicuramente non la saggezza! Diffidatene! Statene alla larga almeno per la vostra salute fisica e mentale!
A presto
Ciccio
IL PASSATORE DI GIACOMO
Quello che ha preceduto il Passatore è stato un periodo non troppo facile, vista l'imminente scadenza del tempo della mia compagna che aspetta il mio secondo figlio, la luna piena della notte del 25 maggio ed il dover trovare il tempo per allenarsi, soprattutto per i lunghi sempre più lunghi. Quanto tempo tolto alla mia famiglia!
Comunque venerdi 24 decido che ci proverò. Sarò seguito da Linda, Claudio, Iari, Riccardo, Francesco, Federico e Francesco Gioia amico di una vita che con lo scooter sarebbe stato pronto a riportarmi in zona maternità nel più breve tempo possibile. Poi visto il tempo abbiamo abbandonato l'idea scooter.
Tensione a mille sotto il diluvio in via Calzaioli, lo sparo ed il via in scioltezza. Mi aspettavano 30 km in solitaria fino a Borgo, quindi prudenza.
A l'Olmo vedo un extraterrestre sotto un impermeabile giallo che corre in senso contrario scrutando le facce dei corridori sotto i cappucci dei kway: E' Fabio, Mitico, io son pazzo che vo a Faenza a corsa ma anche te non sei messo bene che vieni sotto il diluvio a vedermi passare...GRAZIE!
Poco dopo sento la voce di Marcello, sempre a fare foto.
Volevo tenere una media di 10 km/ora fino all'attacco della Colla e così è stato. A Borgo passo abbastanza agile sotto il traguardo intermedio e vedo i miei compagni pronti ad incitarmi, compreso Claudio che era partito da Firenze insieme a me ma decisamente con un altro passo!
Fra tutti mi vien da ridere a ripensare a Federico che mi spettava un metro dopo il traguardo nella posizione di un centometrista in griglia. Erano 100 km, non 100 m!!! Mi accompagnerà per i prossimi 35 km fino a Marradi. Dopo Borgo iniziano le salitine ma a un certo punto sento una macchina in lontananza che si avvicina fischiando, mi giro e vedo Francesco Gioia alla guida e Riccardo fori dal finestrino col fischio in bocca!!! Avevano il bagagliaio pieno di finocchiona, salame, pane e casse di birra, pronti per la serata. MITICI!
Francesco Bruni invece guidava l'ammiraglia attrezzata per i rifornimenti, i cambi ed il CD che avevo preparato con la playlist “PASSATORE 2013 … DAI CAZZO!!!” da utilizzare nel caso mi sentissi un po' stanchino.
Inizia la Colla, abituato ai trail sapevo che le salite della Colla non mi avrebbero impensierito, ma affrontarla dopo 40 km era comunque una bella incognita.
Ogni tanto passo davanti ai miei angeli custodi accompagnatori...in uno di questi passaggi Claudio urla: Forza...siete degli Eroi! Grazie, ma dentro di me mi son detto: la parola giusta non è eroe ma una Grande Fava!
Affronto la Colla con calma ma senza smettere di correre. Sapevo che poco prima di scollinare avrei trovato una fontanina sulla sx, era il mio punto di riferimento. Lì ho bevuto anche se non avevo sete, poco dopo mi son cambiato tutti gli indumenti che avevo addosso, scarpe comprese...ottimo consiglio Francesco B.! Il cambio indumenti è stato fantastico, sembravo un divo: due mi coprivano con l'ombrello, gli altri due mi scioglievano le scarpe e mi mettevano quelle asciutte. Riccardo ha provveduto al cambio del CIP! Le mutande me le son cambiate da solo...vatti a fidare di quelli! Logicamente gli indumenti erano stati scaldati al riscaldamento della macchina. FANTASTICO DAVVERO!!!!!!
Chiamo casa...va tutto bene ma la Francesca mi dice che devo arrivare a Faenza adesso!
Scollino, guardo il cronometro e vedo che rispetto ai 10 km/h avevo accumulato solo 30 minuti di ritardo sulla Colla...quindi son passate 5h30min circa dal via ed adesso è tutta discesa!
Affronto la discesa piano, cercando di stare sotto 6min/km ma senza esagerare per risparmiarmi i quadricipiti e le ginocchia. Mangio qualcosa che stento a digerire e l'inizio della discesa non è il massimo. Federico è sempre con me, se avevo bisogno di qualcosa scattava verso l'ammiraglia per prendermelo, così ai ristori...insomma io dovevo solo correre.
Ogni tanto sentivo dei FISCHI in lontananza e poco dopo compariva Riccardo e FrancescoG in macchina:
“Si va avanti 1 km e ti s'aspetta...intanto s'apre una birra”
A Casaglia 52° km, prima di entrare in paese trovo di nuovo tutti ad incitarmi, la Linda Claudio e Iari che mi urla NON SI MOLLA EH! ...no no, tranquillo non si molla mai! E passo trotterellando.
Fino a Marradi son seguito da Federico (dì la verità Fede, non avevi mai corso a 6min/km, nemmeno da piccino????).
Arrivando a Marradi inizio a non capire come potessi ancora correre e a quel ritmo poi, sicuramente lento, ma dopo 65 km...mi sembrava impossibile!
A Marradi il cambio, si ferma Federico e parte la Linda. Io avevo perso la cognizione del tempo e un po' quella di tutto, era già tardi, credo fossero le 10 di sera e mi immagino non sia facile iniziare a correre a quell'ora e con quelle temperature. La Linda mi dice che mi avrebbe accompagnato per 20 km, fino a Brisighella quindi, e la cosa mi ha dato un enorme conforto. Correre da soli sarebbe stato molto più difficile.
Lei mi sta accanto, ormai sono un automa che sa solo correre, non so che impressione facessi ma ricordo ancora quando son passato accanto a un campo di grano orzo e lo ho illuminato con la frontale dicendo: “ Che bell'orzo!” non ero di fuori Linda, era una deviazione professionale! Del resto anche te che mi dici “ora cominciano le piantagioni di kiwi che non dimenticherò mai”, dovresti capire.
Probabilmente queste son state le uniche parole che ci siamo scambiati, oltre alle mie esternazioni sui nomi dei paesini che incontravamo...San Cassiano, Casale, Fognano...che nomi del menga!
Ai ristori, ogni 5 km, iniziavo a rallentare 20 m prima come si fa in motorino, afferravo un pezzo di pan carrè con la nutella, un bicchiere di coca e mi incamminavo mangiando e bevendo lentamente, perchè poi finito il bicchiere... avrei dovuto ricominciare a correre.
Ogni tanto incontravamo l'ammiraglia ora con Federico alla guida e Francesco fuori dal finestrino a scattar foto in tenuta da corsa, pronto a dare il cambio alla Linda a Brisighella per gli ultimi 12 km.
Fu così che arrivò anche il momento della playlist “DAI CAZZO” con i Pearl Jam che suonano Rockin' in the Free World di Neil Young, sparato a tutto foco dai finestrini dell'ammiraglia che mi tirava verso l'80° km … legandomi per sempre a questa canzone.
Anche Riccardo e Francesco G. mi aspettavano tra un panino alla finocchiona ed una birra, tutte le volte che passavo ne aprivano una...e fu così che arrivò anche il momento della Franzinkaner.
Non ho molti ricordi di quelle ore tra Marradi e Brisighella, so solo che se non avessi avuto qualcuno accanto sarebbe stata dura continuare a correre! So anche che dopo Marradi è iniziata a concretizzarsi l'idea di potercela fare, anche se ancora mancavano 35km, pochi rispetto ai 65 km fatti ma sempre 35 erano...
A Brisighella 88°, la Linda si ferma (Forse te l'ho già detto dopo l'arrivo ma GRAZIE GRAZIE GRAZIE), e parte FrancescoB. che ha fatto il passatore più volte (Mi servono amici più sani!)
Gli ultimi 12 km sono stati un'eternità. Il Garmin mi aveva abbandonato a Marradi e non sapevo più che ore fossero, del ritmo non me ne importava niente, e per i km facevo riferimento a quelli indicati sulla Provinciale, e ai cartelli ogni 10 km.
A un certo punto un corridore mi chiede: Quanto manca? Ed io: “Lo vedi il cartello della provinciale che indica 88? Bene noi abbiamo fatto un km in più! Anzi anche qualche centinaia di metri in più! Il suo GRAZIE è stato davvero un grazie pieno di riconoscenza e di speranza dato da quelle poche centinaia di metri in più fatte.
Poco prima un altro corridore aveva fatto la stessa domanda e Francesco B. rispose: “11/12 km è uguale! Non ci pensare.” Pronta la risposta del corridore: “Uguale un cazzo!”
Poco dopo trovo di nuovo Claudio e Iari che mi incitano: “Ti si aspetta a Faenza!”...ormai sento di avercela fatta, come mi dico sempre: se si son ricordati di montare il traguardo, prima o poi ci arrivo, non importa quanto sia lontano.
Dal 95° i cartelli ci sono ogni km, ma tra un cartello ed un altro passava un'eternità...ormai mi sembrava di essere un vecchio SI della Piaggio che avanzava piano piano...fino ad arrivare a Faenza! A FAENZA!
Al 99° faccio l'ultima sosta di 100 m camminando poi riparto a corsa, ormai sono arrivato, svolto a sx, entro nella piazza, vedo il traguardo, bacio l'anello che porto all'anulare e prima di tagliare il traguardo vedo tutti i miei compagni che mi hanno aspettato per una giornata intera, qualcuno mi dice di alzare le braccia al cielo...passo sotto al traguardo...è finita...Riccardo stappa l'ultima bottiglia di Beck's alla transenna e me la porge...aspetta, gli dico, non ce la faccio a berla...è tutto dire!!!! Ho corso per 10h e 42 min.
Abbraccio Filippo, che è già cambiato, ha chiuso sotto le 10 ore, non so se mi spiego!
Ce l'abbiamo fatta! NON SI MOLLA MAI!
La mattina dopo apro la borsa per cercare la medaglia da dare a Cristian e trovo 4 Beck's!
CHE AMICI MERAVIGLIOSI!!!